Biografia

Dal 1936 AL 1975

Alberta Rossana Bianchi nasce a Pisa il 20 dicembre 1936.
Il padre, Virginio Bianchi, è noto e stimato pittore; la madre, Enrica Biagi, è insegnante alla scuola elementare.
Trascorre a Massarosa i suoi primi venti anni, nella casa paterna nel centro del paese, dietro al municipio.
L'abitazione della famiglia Bianchi, dove il padre costruisce il proprio studio da pittore, è luogo di incontro per molti artisti e intellettuali dell’epoca. Un piccolo gioiello architettonico per quel periodo storico: interamente progettata dal padre, sia nella struttura, che nell’arredamento, presenta elementi di modernità tale da essere ammirata da tutti i paesani. La casa possiede un vasto giardino, circondato da alte mura, che garantiscono alla famiglia un’oasi di intimità e protezione.
Per la piccola Rossana sono rarissime le occasioni di evasione dall'ambiente domestico, tolta la parentesi relativa al passaggio del fronte bellico, durante il quale la famiglia si trasferisce nel paesino di Montigiano, sui colli che sovrastano il capoluogo.

Alberta Rossana Bianchi con i genitori Virginio Bianchi ed Enrica Biagi nel giardino di casa (fotografia degli anni '40)
Alberta Rossana Bianchi con i genitori Virginio Bianchi ed Enrica Biagi nel giardino di casa
(fotografia degli anni '40)

Rossana cresce nell'abbraccio della propria famiglia senza maturare molti rapporti di amicizia. Sono soltanto le ore dedicate alla scuola a segnare gli unici punti d’incontro con i coetanei.
Frequenta con profitto il Liceo Scientifico a Viareggio. Conseguita la Maturità e si iscrive alla Facoltà di Lingue presso l’Università di Pisa. Ma ben presto sospende gli studi per contrarre un matrimonio fortemente ostacolato dai genitori.
La scelta di Rossana incrinerà soprattutto i rapporti con il padre, che sognava per lei un futuro diverso.

Alberta Rossana Bianchi a passeggio con il padre Virginio Bianchi (fotografia degli anni '50)
Alberta Rossana Bianchi a passeggio con il padre Virginio Bianchi
(fotografia degli anni '50)

Nel 1957 lascia la casa paterna per seguire il marito a Lucca, dove, per altri venti anni, si dedica esclusivamente ai tre figli e ad una modesta attività commerciale nel centro storico della città.
Tutte le poesie scritte in questo periodo e conosciute soltanto da pochi intimi amici, vengono consapevolmente ed accuratamente distrutte.

Il padre, che dopo la nascita dei nipoti si era riavvicinato alla figlia, muore nel 1970, lasciando una pregevolissima produzione di opere pittoriche, quasi interamente sconosciuta al pubblico ed alla critica.
Responsabile di cose che, alla luce delle esperienze acquisite, assumono nuovi significati e le fanno scoprire nello scomparso una identità diversa da quella da lei conosciuta, Alberta Rossana Bianchi si impone di valorizzare l’opera del padre, cercando di conciliare la nuova attività con le solite, quotidiane mansioni.
Con il passare del tempo, la situazione diventa però insostenibile e si rende necessaria la scelta di un altro modo di vivere.

Dal 1976 AL 1981

Nel 1976 Alberta Rossana Bianchi taglia ogni legame con il passato, cambia lavoro e abitudini. Cede la piccola azienda commerciale che conduceva nel centro storico di Lucca e ritorna a vivere a Massarosa presso la casa paterna, con la madre ed i tre figli.
Il giardino antistante la casa viene trasformato in un grande spazio espositivo all'aperto, con l'allestimento di numerosi stand coperti e spazi per video-proiezioni e conferenze.
Alberta Rossana Bianchi regala alla sua Massarosa un vero e proprio spazio pubblico dedicato all'arte, che accoglie i visitatori dal grande cancello che fa aprire tre le vecchie mura che circondano la proprietà.
Qui crea l'ASSOCIAZIONE ARTISTICA VIRGINIO BIANCHI e si fa promotrice di numerose iniziative culturali, rassegne di pittura, premi di poesia.

Il "Mercatino dell'Arte" nel centro di Massarosa (fotografia del 1977)
Il "Mercatino dell'Arte" nel centro di Massarosa
(fotografia del 1977)

Il "Mercatino dell'Arte" diviene ben presto un punto di riferimento per tutti gli appassionati di arte e cultura della provincia e richiama ogni settimana centinaia di visitatori.

Tra colori di tavolozze e quelli della stupenda campagna versiliese, che finalmente ha modo di scoprire in tutto il suo fulgore, torna prepotente il desiderio di scrivere versi, che, letti ed apprezzati, le procurano riconoscimenti e vengono pubblicati più volte.

Alberta Rossana Bianchi ritira un premio (fotografia degli anni '80)
Alberta Rossana Bianchi ritira un premio
(fotografia degli anni '80)

La sua prima raccolta, intitolata NODI DI VITE e pubblicata nel novembre del 1981 nella Tipolito Zappa in Sarzana dall’editore Carpena, oltre ad essere una testimonianza dei profondi legami che la uniscono alla sua terra e ai suoi affetti, vuol essere un ulteriore omaggio alla memoria del padre.
Seleziona infatti alcuni suoi delicatissimi "schizzi" a carboncino, che affianca come illustrazioni alle liriche presenti nella raccolta. "La vite", un grande dipinto ad olio di Virginio Bianchi, viene infine riprodotto sulla copertina di questo primo importante passo nel mondo dell’editoria.

La raccolta di poesie NODI DI VITE
La raccolta di poesie
NODI DI VITE

Dal 1982 AL 2000

Nel 1982, dopo aver celebrato con due grandi mostre antologiche (Massarosa e Carrara, 1980) il decennale della morte del padre; e dopo le esperienze acquisite anche a livello nazionale con l’organizzazione di numerose manifestazioni artistiche e letterarie, Alberta Rossana Bianchi decide di abbandonare la sua Massarosa per trasferirsi definitivamente a Viareggio.
La città offre senza dubbio maggiori stimoli e possibilità per la creazione e lo sviluppo di eventi culturali; e rappresenta terreno fertile per potenziare le attività della sua ASSOCIAZIONE ARTISTICA VIRGINIO BIANCHI.
Qui inaugura un Club per artisti chiamato GRAND’ANGOLO, con una vasta sala e quattro ampie vetrine, molto indicato per le esposizioni di pittura e scultura.

Il Club GRAND'ANGOLO a Viareggio (fotografia del 1982)
Il Club GRAND'ANGOLO a Viareggio
(fotografia del 1982)

Per i due anni che seguono, nel locale si alternano varie mostre d’arte, con presentazioni di libri di poesia e gemellaggi artistici con associazioni provenienti da altre città.
Il Club è frequentato e conosciuto da artisti provenienti da tutta la regione. Vi espongono pittori e scultori giovanissimi, che diventeranno in seguito artisti affermati.
Durante questo periodo denso di attività e di grandi soddisfazioni, Alberta Rossana Bianchi pubblica una nuova raccolta di 20 poesie intitolata IN BILICO SULL’ARCOBALENO.
La pubblicazione, auto prodotta come primo volume di un progetto di collana chiamato “Poesia Vive”, viene presentata nell’agosto del 1983 nel Club GRAND’ANGOLO.

Alberta Rossana Bianchi recita una sua poesia (fotografia degli anni '80)
Alberta Rossana Bianchi recita una sua poesia
(fotografia degli anni '80)